Durante gli incontri è emerso un profondo interesse verso argomenti quali:
La gestione dello stress e dell’ansia
Molti studenti hanno posto domande su come riconoscere l’ansia patologica rispetto a quella normale e quali strumenti pratici possono essere adottati per ridurre gli stati d’ansia. La discussione ha aperto il dialogo su tecniche di gestione come la respirazione profonda e la consapevolezza, accogliendo queste proposte con curiosità e interesse.
Il pregiudizio associato ai disturbi mentali
Grazie al clima aperto, molti ragazzi hanno condiviso riflessioni sullo stigma legato ai disturbi mentali.
In particolare:
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La rabbia presente nella depressione può essere legata a esperienze di bullismo vissute in passato e manifestarsi in questo modo per mancanza di valvole di sfogo?
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Avere pensieri costanti di morte, accompagnati da autolesionismo e irritabilità, può essere considerato un problema di depressione?
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Come si può parlare della propria depressione con gli altri senza essere giudicati?
Molti studenti hanno espresso il timore che la depressione venga ancora percepita come una “debolezza” o una “scelta personale” e hanno manifestato l’intenzione di cambiare questa visione all’interno delle loro comunità scolastiche.
Disturbi alimentari
Numerosi partecipanti hanno espresso preoccupazione per le pressioni sociali e gli standard di bellezza irrealistici. La discussione si è concentrata sui segnali precoci di disturbo come anoressia, bulimia e binge eating disordine, esplorandone le cause complesse e le ripercussioni fisiche e psicologiche.
Sono stati affrontati temi come l’autostima, l’immagine corporea e le influenze mediatiche, portando una riflessione consapevole sugli effetti negativi delle aspettative estetiche.
Emergono alcune domande significative sono state:
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Perché provo sempre ansia nel pensare di non piacere a qualcuno?
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Ho paura di chiedere aiuto perché non voglio tornare a confrontarmi con la realtà: è normale?
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Se una persona che mi soffre di disturbo da alimentazione incontrollata, come dovrei comportarmi?
Gli interventi hanno evidenziato l’importanza del supporto tra pari e del dialogo con figure di riferimento, come psicologi e famiglie. Sono state proposte strategie pratiche per favorire una percezione positiva e autentica del proprio corpo, tra cui esercizi di consapevolezza e autocompassione.
Bullismo
La discussione ha approfondito le diverse forme di bullismo (fisico, verbale, psicologico e cyberbullismo) e le sue conseguenze sulla vittima e sul gruppo classe. È stato evidenziato come il bullismo non sia un problema esclusivo della vittima e del bullo, ma coinvolga anche gli spettatori passivi che non intervengono.
Conclusioni
Gli incontri condotti dai volontari del gruppo scuola di Progetto Itaca Palermo hanno offerto un’occasione preziosa per esplorare le dinamiche psicologiche e sociali legate ai disturbi mentali, promuovendo strumenti pratici per migliorare la resilienza emotiva e un approccio consapevole e inclusivo nei confronti di sé stessi e degli altri. Si ringraziano in particolare per l’impegno e la dedizione le dottoresse Federica Li Greci e Ludovica Lo Bianco.
Data: 30/10/2023 Istituto Cannizzaro
1° incontro del Progetto Scuola anno 2023/24 al Cannizzaro, accolto con successo dai ragazzi, siamo riusciti a stimolare curiosità e attenzione da parte dei ragazzi.
Data: 08/04/2024 Istituto Danilo Dolci
All’Istituto Danilo Dolci, grazie all’indirizzo psico-pedagogico, gli studenti si sono aperti fin da subito più facilmente, discutendo apertamente senza l’uso dell’anonimato garantito dall’utilizzo della piattaforma Mentimeter, molto interattiva e amata dai ragazzi. Sono stati organizzati due turni con orari differenti che hanno coinvolto più classi contemporaneamente. Le statistiche successive effettuate tramite scoring mostrano come sia stato notevolmente apprezzato il nostro incontro e della voglia di chiedere aiuto. Durante l’incontro, è emerso un interesse profondo verso argomenti come:
• La gestione dello stress e dell’ansia: Gli studenti hanno partecipato attivamente nella discussione su come riconoscere e gestire situazioni di stress legate alle aspettative scolastiche e alla vita personale, suggerendo anche alcuni metodi che loro stessi hanno trovato utili per affrontare le difficoltà.
• Lo stigma associato ai disturbi mentali: Grazie al clima aperto, molti ragazzi hanno parlato di come il pregiudizio possa ostacolare chi ha bisogno di supporto. È emerso il desiderio di contribuire a creare un ambiente di accettazione e comprensione reciproca.
• Percezione della Depressione tra gli Studenti: Durante le discussioni, gli studenti hanno posto domande specifiche che riflettevano un sincero interesse a comprendere la depressione in modo più completo e pratico. Alcune delle domande includevano:
• La rabbia presente nella depressione può essere legata a fattori di bullismo vissuti in passato e sfogata in questa maniera a causa di non aver avuto una valvola di sfogo?
• Avere costanti pensieri di morte, con un susseguirsi di autolesionismo e irritabilità, è un problema di depressione?
• In che modo si può parlare della propria depressione con gli altri senza essere giudicati?
Molti ragazzi hanno espresso il timore che la depressione venga ancora percepita come una “debolezza” o una “scelta personale,” e hanno manifestato l’intenzione di cambiare questa percezione all’interno delle loro comunità scolastiche.
Data: 23/05/2024 Istituto Einaudi Pareto
All’istituto Pareto, la partecipazione degli studenti è stata immediata e simultanea, con contributi spontanei sia dai ragazzi più grandi che dai più piccoli. Questa apertura collettiva ha favorito un confronto profondo sui temi trattati, e l’intervento è riuscito a ridurre significativamente le barriere e i pregiudizi legati alla salute mentale, nonostante le resistenze iniziali e lo stigma che ruota intorno al tema proposto. I temi maggiormente approfonditi durante l’incontro sono stati il disturbo d’ansia e il disturbo bipolare. In particolare, le domande vertevano su come riconoscere l’ansia patologica rispetto a quella normale, e su quali strumenti pratici potessero adottare per ridurre gli stati d’ansia. Questa discussione ha aperto il dialogo su tecniche di gestione, quali la respirazione profonda e la mindfulness, che sono state accolte con curiosità e interesse. Per quanto riguarda il disturbo bipolare, gli studenti hanno mostrato una volontà di comprendere il meccanismo delle fluttuazioni d’umore. Le loro domande si sono focalizzate sui segnali di riconoscimento del disturbo, sulle differenze tra fasi depressive e maniacali, e
sulle modalità di intervento. In questo contesto, abbiamo affrontato la complessità del disturbo, parlando della necessità di un supporto sia medico che psicologico per la gestione efficace delle fasi del disturbo bipolare. Alcune delle domande includevano:
• Mi capita di essere felice e dopo un attimo di pensare così tanto, che l’umore mi cambia e divento triste e arrabbiata. Perché?
• Ieri notte ho avuto una crisi di pianto, ma in realtà non avevo ben chiaro il motivo… Cosa potrebbe essere?
• Perché quando ho l’ansia mi manca il respiro?
Anche qui, l’utilizzo della piattaforma Mentimeter, come in tutte le altre scuole, ha riscosso molto successo, garantendo ai ragazzi, tramite l’anonimato, la completa libertà di esprimere ciò che capita loro davvero e ciò che provano.
Data: 16/04/2024 Istituto Majorana
Gli studenti hanno mostrato un’ottima comprensione delle problematiche affrontate, contribuendo ad un dialogo costruttivo e a un clima di accoglienza verso le difficoltà personali. Alcuni ragazzi hanno fatto interventi relativi al loro contesto sociale di provenienza, chiedendo un confronto attivo su tematiche psicologiche e biologiche.
Gli incontri hanno evidenziato un profondo interesse per il tema della depressione e dei disturbi alimentari. Gli studenti hanno inizialmente mostrato una certa riservatezza, ma l’atmosfera si è presto trasformata in un dialogo aperto, con domande dirette e riflessioni profonde.
Il tema della depressione è stato particolarmente sentito, soprattutto tra i ragazzi più grandi, che hanno voluto capire come riconoscere i sintomi e differenziare la tristezza transitoria da una condizione più duratura. Si è parlato dell’importanza del supporto tra pari e dell’apertura verso figure di aiuto, come psicologi e consulenti scolastici. Questa discussione ha permesso ai ragazzi di riflettere sulle proprie esperienze e sui segnali di disagio che possono osservare in se stessi e negli amici.
Per quanto riguarda i disturbi alimentari, molti studenti hanno espresso preoccupazioni legate alle pressioni sociali e agli standard di bellezza. I ragazzi si sono sentiti coinvolti nel comprendere i segnali precoci di questi disturbi, come il rifiuto del cibo o le preoccupazioni ossessive sul proprio peso. La discussione ha permesso di affrontare argomenti come l’autostima, l’immagine corporea e le influenze sociali, portando i partecipanti a una riflessione consapevole sull’impatto delle aspettative estetiche. Alcune delle domande sono state:
• Perché ho sempre l’ansia di non piacere a qualcuno?
• Ho paura di chiedere aiuto, perché non voglio tornare nel mondo reale?
• Nel caso in cui una persona a me cara soffrisse di bing eating disorder, come dovrei comportarmi?
L’esperienza al Majorana ha quindi confermato l’importanza di trattare temi sensibili come depressione e disturbi alimentari in un contesto di gruppo, offrendo agli studenti un’occasione per comprendere e discutere apertamente questi argomenti, e favorendo un clima di supporto reciproco e ascolto.
Data: 11/04/2024 Istituto Piazza
All’Istituto Piazza, l’apertura degli studenti è avvenuta gradualmente. Dopo un iniziale riserbo, specialmente da parte dei più giovani, gli alunni hanno iniziato a condividere le loro esperienze personali, trovando supporto reciproco.
Le discussioni hanno aiutato a creare un ambiente di fiducia, rafforzando la percezione dell’importanza di chiedere aiuto in caso di necessità. Molti ragazzi hanno voluto parlare personalmente dei loro problemi e, inaspettatamente, hanno contribuito a dar valore ai nostri interventi, favorendo quindi lo scambio di opinioni ed esperienze.
Uno dei temi centrali emersi durante gli incontri è stata l’ansia, che ha suscitato domande e riflessioni in entrambi i turni. Gli studenti, infatti, hanno mostrato interesse per comprendere le dinamiche di questa condizione, esplorando le differenze tra una normale preoccupazione e l’ansia persistente, che può interferire con la vita quotidiana. Durante il primo turno, il dibattito si è sviluppato inizialmente con cautela, poiché molti di loro erano titubanti nel condividere apertamente le proprie esperienze. Tuttavia, man mano che il dialogo avanzava, i ragazzi hanno iniziato a fare domande sul tema dell’ansia e dell’autostima, coinvolgendosi sempre di più. Le domande vertevano su come riconoscere i primi segnali di disagio e su come affrontare l’ansia attraverso tecniche pratiche, come esercizi di respirazione e momenti di consapevolezza.
Il secondo turno, ha affrontato in modo più dettagliato non solo il tema dell’ansia, ma anche della depressione e dei disturbi alimentari. Alcune delle domande poste alle psicologhe sono state:
• Perché se l’ansia ci condiziona così tanto, non è sempre patologica?
• Anche se le persone vedono come ti stai riducendo, continuano a non fare nulla per poterti aiutare. Io penso sempre di voler morire. Cosa devo fare?
Il confronto sul tema della depressione, è stato discusso in termini di prevenzione e intervento, con una particolare attenzione ai segnali di disagio e all’importanza di cercare aiuto senza timore dello stigma. Infine, i disturbi alimentari sono stati trattati con grande serietà, con discussioni sui fattori sociali e personali che possono influenzare la percezione del proprio corpo e sul ruolo che le pressioni estetiche giocano nella vita degli adolescenti, ricordandosi che di questo tipo di disturbi, si può morire.
Questa modalità organizzativa in turni ha consentito di modulare gli interventi in modo mirato e di rispondere alle diverse sensibilità dei partecipanti, garantendo un approccio educativo su misura che ha toccato con delicatezza le esperienze vissute dai ragazzi.
Data: 24/10/2024 Istituto Piazza
Di ritorno all’Istituto Piazza, durante questo intervento, i disturbi del comportamento alimentare hanno costituito il tema centrale, generando un forte interesse e coinvolgimento tra gli studenti. Questo incontro ha fornito l’opportunità di approfondire le dinamiche psicologiche e sociali che caratterizzano questi disturbi, come l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata, analizzandone le cause complesse e le ripercussioni sia fisiche sia psicologiche.
Gli studenti hanno partecipato attivamente, ponendo domande approfondite sui segnali precoci e sui fattori di rischio, oltre che sulle conseguenze fisiche e mentali a lungo termine di questi disturbi. Un particolare interesse è emerso rispetto alle influenze esterne, quali le pressioni sociali e mediatiche che contribuiscono a diffondere standard di bellezza irrealistici, e al ruolo che queste giocano nella percezione dell’immagine corporea. Questo ha stimolato una riflessione collettiva sull’autostima e sulla vulnerabilità degli adolescenti di fronte ai modelli estetici promossi dai media.
Il confronto si è arricchito con l’introduzione di strategie per sostenere la resilienza emotiva e per promuovere un rapporto sano con il cibo e con il proprio corpo. Gli interventi hanno sottolineato l’importanza del supporto tra pari e della comunicazione con figure di riferimento, come psicologi e famiglie, nella gestione di queste problematiche. Sono stati inoltre introdotti esercizi pratici di consapevolezza e autocompassione, volti ad aiutare gli studenti a sviluppare una percezione più positiva e autentica della propria immagine.
Alcune delle domande emerse sono state:
• I disturbi del comportamento alimentare, possono essere scatenati dall’essere vittima di bullismo?
• L’anoressia, la bulimia o il binge eating desorder, possono manifestarsi in contemporanea con disturbi dell’umore?
Questo incontro ha avuto un impatto positivo e ha permesso di creare uno spazio sicuro per affrontare apertamente i disturbi del comportamento alimentare, favorendo l’incremento della consapevolezza e della capacità di supporto reciproco. Il Progetto Prevenzione Scuola ha quindi consolidato il proprio ruolo educativo, contribuendo alla sensibilizzazione su temi di salute mentale fondamentali per il benessere degli adolescenti.
Data: 21/11/2024 Istituto Majorana
Lavorare con una sola classe si è rivelata una scelta estremamente efficace per creare un clima di fiducia e sicurezza, elementi fondamentali per affrontare temi complessi e delicati come quelli trattati.
Gli studenti hanno mostrato una straordinaria capacità di ascolto e riflessione, ponendo domande pertinenti e condividendo esperienze personali con maturità e rispetto. È stato particolarmente toccante osservare come la classe abbia saputo trasformare un argomento delicato in un’opportunità di crescita collettiva, scambiando opinioni e confrontandosi senza giudizio.
L’incontro si è focalizzato su due argomenti centrali:
1. Depressione: sono stati esplorati i segnali di allarme, le cause principali e l’importanza di riconoscere i sintomi precocemente. Gli studenti hanno mostrato grande interesse nel comprendere come chiedere aiuto per sé stessi o per un amico in difficoltà, dimostrando una sensibilità particolare verso il tema.
2. Disturbi alimentari: il dibattito ha toccato le pressioni sociali, le immagini distorte del corpo trasmesse dai media e l’importanza dell’autostima. Gli studenti si sono dimostrati molto coinvolti, con interventi spontanei che hanno arricchito la discussione.
Alcune domande emerse sono state:
• Diciamo che nella mia vita la depressione è sempre stata una mia compagna che non andrà mai via, solo che riesco a “sotterrarla” non pensando a certe cose, ma ogni tanto riaffiora, comunque è così che si gestisce?
• La frequenza con cui mangio dipende spesso dal mio stato di salute mentale. Alterno periodi in cui mangio molto, più del giusto, e periodi in cui mangio poco o non quando dovrei farlo. Potrebbe essere un disturbo dell’alimentazione?
L’apertura e l’interesse dimostrati dagli studenti confermano l’importanza di promuovere interventi di prevenzione nelle scuole, sensibilizzando i giovani sui temi della salute mentale. Questo momento di confronto ha messo in evidenza come il dialogo aperto, supportato da un contesto sicuro e professionale, possa contribuire a rompere il silenzio su problematiche spesso stigmatizzate, offrendo ai ragazzi strumenti utili per affrontare sfide personali e sociali.
Data: 03/12/2024 Istituto Majorana
Nonostante il gruppo più numeroso, gli studenti hanno mostrato grande interesse e attenzione per i temi trattati. Alcuni ragazzi si sono aperti condividendo le loro esperienze, mentre altri hanno preferito partecipare in maniera più discreta, attraverso domande o riflessioni anonime.
L’incontro si è basato su due argomenti in modo particolare:
Bullismo: si è discusso di cosa sia, delle sue diverse forme (fisico, verbale, psicologico, cyberbullismo) e delle sue conseguenze sulla vittima e sull’intero gruppo classe. È stato evidenziato come il bullismo non sia solo un problema della vittima e del bullo, ma un fenomeno che coinvolge anche chi assiste senza intervenire. Gli studenti hanno partecipato attivamente, riconoscendo che questo tema sia molto importante e che riguardi in particolar modo la loro comunità scolastica.
Depressione: collegandosi agli effetti del bullismo, è stato approfondito il tema della depressione, con un focus su come il disagio psicologico possa manifestarsi nei giovani. Sono stati affrontati i segnali di allarme, l’importanza di parlarne con un adulto di riferimento e il ruolo della rete sociale nel fornire supporto.
La discussione ha evidenziato una forte sensibilità da parte degli studenti verso chi vive momenti di difficoltà, dimostrando una maggiore consapevolezza rispetto alle problematiche di salute mentale.